Fotografie di Carolina Coscino
C’è qualcosa che sfugge nel concetto di traduzione visiva, soprattutto nei linguaggi espressivi, la restituzione di ciò che siamo e di ciò che viviamo non è sempre interpretabile.
Cogliere il presente rimane ancora qualcosa di troppo complesso e inafferrabile. Vivere a Roma, oggi, sembra essere un’esistenza privilegiata ma Roma non ce la fa a essere facile, continua ad abbracciare disagi e vuoti.
Ogni grammatica di genere si porta dietro la sfiducia di uno stress terrificante, quello della solitudine, e la prigionia per chi vive nella città eterna di non riuscire ad avere una vita condivisa.
Nasce così un racconto visivo che documenta, attraverso il percorso di un’artista, una nuova identità urbana e intimista che ritrae l’autenticità delle esperienze relazionali e le ragioni per cui Roma oggi soffre e fa soffrire. Leuzzi è riuscito a offrire un segreto e uno stimolo per orientarci in questa metropoli tanto meravigliosa quanto spietatamente difficile.















