De aeterno dolore

Fotografie di Carolina Coscino

C’è qualcosa che sfugge nel concetto di traduzione visiva, soprattutto nei linguaggi espressivi, la restituzione di ciò che siamo e di ciò che viviamo non è sempre interpretabile.

Cogliere il presente rimane ancora qualcosa di troppo complesso e inafferrabile. Vivere a Roma, oggi, sembra essere un’esistenza privilegiata ma Roma non ce la fa a essere facile, continua ad abbracciare disagi e vuoti.

Ogni grammatica di genere si porta dietro la sfiducia di uno stress terrificante, quello della solitudine, e la prigionia per chi vive nella città eterna di non riuscire ad avere una vita condivisa.

Nasce così un racconto visivo che documenta, attraverso il percorso di un’artista, una nuova identità urbana e intimista che ritrae l’autenticità delle esperienze relazionali e le ragioni per cui Roma oggi soffre e fa soffrire. Leuzzi è riuscito a offrire un segreto e uno stimolo per orientarci in questa metropoli tanto meravigliosa quanto spietatamente difficile. 

Sequenza Calisto: Siamo a Piazza San Calisto, snodo e crocevia storico di abitudini e costumi “romantici” a cui Leuzzi è molto attaccato. Il muro diventa uno strumento per elogiare quei modi di condivisione incondizionati, ormai abbandonati nella Roma bene del centro, ma che invece continuano a vivere e ad essere presenti proprio in questa piazza e nell'ancora più storico Bar. Per Leuzzi diventa uno spazio in cui identificarsi e mostrarsi, in cui vivere costantemente una realtà tanto passata quanto mai attuale come soluzione futura per la sua personale lettura del mondo. Le opere che ne derivano raccontano un situazionismo, il cui tema è l’opportunità di condivisione e conoscenza che si consuma tra i tavolini e davanti al bancone, tra i frequentatori d’occasione e tra chi da sempre siede a quel bar. I confini si esauriscono e tu siedi lì, mentre quel senso di solitudine e inappartenenza d’improvviso svaniscono, rompendo le barriere di diversità che in questa città troppo spesso si vivono.
Sequenza Nella Caverna: Mirko Leuzzi, classe ‘92, giovane pittore san lorenzino, attraverso Roma e alcuni dei suoi luoghi significativi, coltiva ogni giorno il suo immaginario. Realtà diverse dagli spazi già quotati all’arte, luoghi particolarmente influenti per la produzione pittorica dell’autore che creano momenti di avvicinamento ai quartieri della città eterna e al loro pubblico popolare. Inizia a raccontarsi nel 2021 in un contesto che gli appartiene più di qualsiasi parete bianca: ritratti e nudi trovano spazio nell’officina artigiana di famiglia nel cuore di San Lorenzo. “Nella Caverna", un'esibizione precaria di circa cinque ore che espone per la prima volta i lavori di Leuzzi che sembra usare la pittura come una terapia. Volti e corpi reinterpretati, stravolti ma reali nei gesti, nell’atteggiamento e soprattutto negli occhi” (Nella Caverna, esibizione Precaria, Officine Privitera Roma 2021, a cura di Paola Aloisio).