Fotografie di Anna Luna Astolfi
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I Tarocchi sono un’arte che non si lascia imprigionare da nessun genere di rigidità: gli Arcani che li compongono sono uno specchio e non una verità di per sé. Sono camaleonti, si trasformano per adattarsi a chi li osserva. Se in essi ci sembra di rivedere il nostro futuro, è perché l’accostamento delle loro immagini può contenere ogni storia, dunque anche la nostra. In modo particolare i Trionfi, o Arcani Maggiori, formano una narrazione che condensa in sé tutte le esperienze che un essere umano può vivere nell’arco della propria esistenza poiché espressione di un completo cammino iniziatico. Attraverso l’immagine fotografica, mi sono appropriata di queste fasi. Ho immaginato i Trionfi al di fuori della loro stessa carta, li ho resi vivi e fatti di carne, li ho osservati dentro i loro stessi abiti ed oltre il riquadro del foglio che li contiene. Ho voluto camminare attraverso ognuno di loro, farmi portavoce dei significati che nascondono e che sono riuscita a cogliere.
Per queste ragioni VIA è un mazzo che resta sempre fedele all’iconografia originaria dei Tarocchi per tradirla costantemente, unendo tarologia, stage-photography e diario fotografico.
IL MATTO
Andai nel bosco dei noccioli, perché avevo un fuoco nella testa1.
W. B. Yeats
Parti, non stare mai ferma, riempi lo zaino di cose inutili o dell’assoluta conoscenza del mondo e fingi di non averla, di- menticala. Guarda il mondo e lascia che la sua energia ti tocchi, lasciati riempire. Il tuo desiderio sta nello sfiorare questa neve, nel fare l’amore con ogni cosa si posi sotto i tuoi occhi. Diven- ta la tua stessa energia e non darle significato, solo muovila, agitala. Ignora chi chiede il senso quando parli del tuo viaggio, non conosce il piacere se crede che a tutto ci sia un fine. Qui non c’è fine, non c’è senso, non c’è significato. C’è solo il desi- derio, ed è la tua parte più vera, per questo seguila. Non darle forma, perché forma è confine. Sii attiva nel prendere ciò che ti fa vibrare, non aspettare o sperare mai che arrivi da sé. Sii ricettiva nell’accogliere tutto quello che la tua realtà sta crean- do e vuole donarti. Non perderai la tua coscienza, ma permet- terai alla tua follia originale e sacra di parlarti, per mettere in discussione la percezione che hai di te stessa.
Lascia infine che questo flusso ti guidi, uscirai dalla zona delle cose giuste e sbagliate: così abbraccerai la tua libertà.
IL BAGATTO
Il poeta è un fingitore. Finge tanto intensamente che arriva a credere sia dolore Il dolore che davvero sente1.
F. Pessoa
Hai scoperto il desiderio, ora devi dargli una forma. Hai per- so la ragione, ora dovrai recuperarla con consapevolezza. Il tuo corpo è il primo strumento utile ad affermare il tuo piacere nel mondo, anche la tua razionalità deve limitarsi a strumento e tecnica, senza mai ostacolare o superare il tuo desiderio. Allo- ra ti invito a creare partendo da questo: che il piacere sia la co- stante e la ragione il mezzo per seguirlo e formarlo. Raggiunta questa consapevolezza ti troverai davanti a me, che sono l’ini- zio, l’azione, il momento presente. Sono tutto il tuo potenziale, tutte le tue capacità, sono l’energia che chiamiamo Coscienza. Rappresento anche la magia e l’illusione, per questo spesso ti diranno di me che sono un imbroglione, un truffatore, ma nelle mie azioni non c’è giudizio. Sono nella scoperta e nella crea- zione, nient’altro. Per questo ti invito ad essere fedele a tutto ciò che sei senza lasciarti rinchiudere nell’idea che hai sempre avuto di te stessa.
Da qui in poi potrai solo progredire, muoverti in avanti. At- traverso me stai scegliendo la via della conoscenza.
LA PAPESSA
Sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva1.
Dante Alighieri
Sono la parte intatta di te stessa, quella che mai è stata ferita o toccata. Sono la testimone immacolata che vive in te, il luo- go più puro della tua anima. Abbandona ogni tuo desiderio di agire, è necessario ora guardarsi dentro e contemplare ciò che si riuscirà a vedere. Non abito alcun luogo se non il mio stesso corpo, il mio santuario. Sii anche tu devota solo alla Coscienza, lei è il solo Dio che io seguo e venero. Nulla potrà allora disto- glierti da ciò che vuoi. Questo ritiro silenzioso sarà necessario per partorire te stessa. Vedi l’uovo che ho in mano? È il mani- festo della mia gestazione, eppure nulla è entrato in me tranne questo Dio. Seguimi allora, ti condurrò al tuo tempio: pur re- stando chiusa nella materia, in questo modo apparterrai al re- gno dello spirito. Unendoti a me toccherai ciò che di divino vive dentro di te. Comprenderai, allora, che non c’è nulla di tuo, non possiedi questo corpo, questi pensieri, queste emozioni. Tutto è dell’ignoto eterno e infinito che ti abita. Datti a Lui, accoglilo.
Che io sia, però, solo un passaggio, poiché potrei condurti alla castrazione ed impedirti di vivere. Guardati dentro, cogli tutto ciò che in te è sacro e puro, accumula, poi torna fuori.
L’IMPERATRICE
Ho trovato le caverne accoglienti nei boschi le ho riempite di padelle, intagli, scaffali, armadi, sete e innumerevoli oggetti; ho preparato cene per vermi e folletti: lamentandomi, riallineando gli spostati. Una donna del genere è fraintesa. Sono stata come lei1.
A. Sexton
L’uovo si schiude alla vita e ti lascia uscire. L’accumulo esplo- de grazie a me. Contenermi è impossibile, la mia creatività scoppia costantemente incanalando la sua energia in tutto il creato senza alcun limite, esplode nell’infinità delle forme. Grazie a me ti avvicinerai ad una perpetua primavera. Lascia- mi agire dentro di te, sono il piacere di essere ciò che sei senza alcuna morale o pregiudizio. Ogni tuo desiderio merita rispet- to, il tuo corpo stesso è uno spazio con potenzialità creative illimitate. Esprimiti anche attraverso di lui, muovilo senza la paura di farlo risultare maldestro o poco abile, lascia che il pia- cere se ne impossessi. Io stessa sono il piacere, la seduzione, la potenza sessuale. Devi provocare la vita, accoglierne la com- plessità, poiché tu stessa, come ogni essere umano, sei com- plessa. Per questo non limitarti mai ad un unico ruolo, non de- lineare mai confini attorno alle tue capacità creative. Esercita il potere partendo dal tuo ventre.
Tuttora vengo definita madre e niente più, ma sono stata fraintesa. Ciò che nutre può anche guastare. Sono guaritrice, ma se la mia espressività viene limitata, allora il mondo vedrà come sarò in grado di devastare quel che una volta ho cura- to. Sono l’energia femminile che si spoglia del patriarcato che hai interiorizzato, sono il tuo ciclo mestruale ed i tuoi orgasmi. Sono tutte le possibilità creative del tuo desiderio.
L’IMPERATORE
Occorre avere una mente invernale per apprezzare il gelo e i rami dei pini incrostati di neve1.
W. Stevens
Ti aiuterò a dare una struttura all’energia prorompente che hai tirato fuori. Attraverso me potrai applicarla sul piano materiale delle cose. Io non conosco piaceri o desideri, solo re- gole e leggi, ma la mia autorità non deve mai piegarti, in essa dovrai trovare la tua ragione spirituale. Io placo la tua energia affinché non venga mai dissipata. Non sprecare mai la tua vita, nemmeno per generosità. Sono la stabilità, la forza, la sicurez- za. Diventa padrona del tuo territorio, del tuo corpo, delle tue passioni e della tua mente, vedrai che la realtà ti obbedirà. In questo modo non esisterà in te alcuna debolezza, ogni timore svanirà. Non esitare, non sminuirti. Non lasciare che l’angoscia ti impedisca di realizzarti, l’impotenza non dominerà più le tue azioni. Chiunque non rispetterà le leggi dei tuoi spazi, do- vrà essere cacciato senza alcuna pietà. Ti aiuterò a ristabilire l’ordine ogni qualvolta sarà necessario. Niente dovrà distrarti dalla tua opera, nessun dolore, nessuna malattia ti allontanerà dal sentire quanto grande è la tua forza.
Rimuovi, infine, ogni sistema di valori dannoso che ha im- presso in te false leggi e regole inutili. Sviluppa le tue, io ti sarò vicino.
IL PAPA
Puoi invecchiare, il tuo corpo farsi tremulo e debole, puoi trascorrere notti insonni ad ascoltare il male nelle tue vene, puoi languire per il tuo unico amore, puoi vedere il mondo intorno a te devastato dai pazzi, o sapere che il tuo onore è calpestato nelle foghe da menti civili. C’è solo una cosa da fare allora – imparare. Impara perché il mondo si agita e cosa lo agita1.
T.H. White
Hai toccato la terra, ora dovrai unirla al cielo. Diventa il pun- to d’incontro tra questi due poli, sii mediatrice saggia di tutto ciò che è sacro e di tutto ciò che è materiale. Io stesso sono ri- cettivo verso l’alto e attivo verso il basso, sono il punto d’in- contro, il centro. Attraverso me farai voto di obbedienza al co- noscere, ma attenta: devi assumerti sempre la responsabilità di ciò che apprenderai affinché il tuo pensiero non diventi mai stagnante o pura coazione a ripetere per cecità, pigrizia e ti- more dell’autorità. La tua mente deve essere memoria aperta. Tu stessa devi diventare un ponte, un atto di comunicazione tra il cielo e la terra. In questo modo sarai in grado di mediare prima di tutto il tuo io spirituale e la tua umanità più istinti- va. Diverrai il luogo in cui questo rapporto si produce, ti dimo- strerò io come unire ogni opposto apparente. Ciò ti porterà a vivere in un luogo di passaggio, accoglilo.
Infine, dovrai agire nel mondo trasmettendo la tua conoscenza: presenta e comunica agli altri la tua esperienza di Dio.
L’AMANTE
L’amore non è che una matassa svolta fra l’oscurità e l’alba.
W. B. Yeats
Quando davanti a te si presenterà una scelta potrai crede- re di doverci riflettere sopra, di aver bisogno di pensare quale possa essere la miglior decisione. In questo modo non farai al- tro che creare delle strutture sulle tue sensazioni che ti impe- diranno di vederle e leggerle per come sono nate e venute fuori realmente. La vera scelta è, infatti, proprio nella prima sensa- zione che come una scintilla ti ha comunicato cosa è più giusto fare per te. Non ignorare mai più questa scintilla, alimentala e falla diventare fuoco vivo perché lei conosce quali sono i tuoi desideri, la tua mente no. I tuoi pensieri sono stati assoggettati da infinite influenze esterne per poter essere davvero in grado di riconoscere le tue volontà. Noi stesse non abbiamo pensato di sceglierci, non è compito della razionalità prendere queste decisioni. Ci siamo scelte perché ci siamo sentite, viste, ricono- sciute davanti a molteplici altre possibilità. Siamo due eppu- re una: rappresentiamo l’unione, da noi nascono i lacci che ti uniranno a tutto il creato. Tuttavia, per arrivare davvero a noi dovrai aver fatto prima un lavoro psicologico, culturale e spiri- tuale, poiché solo così arriverai a scoprire ciò che vuoi.
Amerai allora le cose e gli esseri così come sono, abbracciando le loro infinite possibilità di sviluppo o non sviluppo. Amerai l’altro esattamente per come è, o non amerai affatto.
IL CARRO
Lo dirò tirando un sospiro da qualche parte negli anni a venire: due strade divergevano in un bosco e io – io presi la meno battuta, e questo ha fatto tutta la differenza1.
R. Frost
Siediti e abbi fiducia ora, sarò io a guidarti. In ogni momen- to so esattamente dove sto andando, senza alcuno sforzo por- terò anche te a destinazione, qualunque essa sia. Dovrai, però, abbandonare ogni tentativo di controllo: non hai bisogno di redini per governare la tua vita, lascia semplicemente che sia nel suo momento presente. Impara a viaggiare insieme al tem- po senza mai uscire dall’attimo. Entra nel pieno centro di te stessa, abbandona qualsiasi apparenza, supera l’angoscia di essere e libera i sentimenti dalla ragione. Diventa ciò che sei trasformando ogni dolore in una pietra preziosa, muta l’ango- scia di agire in energia e, così, avanza. Crea e distruggi insieme a me, lasciati andare alle tue sensazioni e fidati di esse. Sarò io a darti gli strumenti utili per osservare come stai intervenen- do nel mondo e in che modo stai guidando la tua vita, ma starà a te comprendere da cosa è composta la tua libertà.
Molti credono che per raggiungere il successo la fatica sia necessaria, il sacrificio fondamentale. Eppure guardami: agi- sco su me stesso e sul mondo senza alcun estenuante impe- gno, eppure vivo nel trionfo perché la realtà che mi circonda è il manifesto del mio desiderio. È lui a muovermi ed io mi fido ciecamente. Impara a fare lo stesso.
LA GIUSTIZIA
Belle, per il Dio, sono tutte le cose, e giuste; ma gli uomini ne hanno ritenute giuste alcune, ingiuste le altre.
Eraclito
Sono qui seduta, in un luogo privo di tempo e spazio, e ti osservo senza mai distogliere lo sguardo. I miei occhi quando incontrano i tuoi diventano uno specchio: ti invito ad una pre- sa di coscienza spietata e senza macchie. Devi fare giustizia a te stessa, devi concederti ciò che meriti senza mai scendere a compromessi. Immergiti per scoprire quali sono le tue volon- tà, sarò per te compagna fedele affinché questo viaggio intro- spettivo porti in superficie la tua verità. Preparati: sarò io a privarti delle tue ultime illusioni. Dopo avermi conosciuta non sarai più in grado di chiudere gli occhi di fronte a ciò che non ti piace, come invece sei riuscita a fare fino ad ora. Prenderai le distanze da tutto quello che in potenza può ferirti, ma per farlo dovrai prima di tutto svelare quali sono le tue verità. Il mio libro rappresenta l’introspezione, lo scavare dentro di sé per scoprire e poi comprendere il proprio spirito. Il mio ramo è il manifesto della Natura che io servo: faccio sì che ogni essere sia quello che è. In essa e nel tuo spirito si cela la verità di cui ti parlo, che mai potrà essere oggettiva, ma sarà solo tua. In ogni caso dovrai rispettarla.
Da adesso in poi vedrai la tua verità in ogni cosa, ti auguro di sopportarlo.
L’EREMITA
A star seduti qui mezza giornata si dimentica la tristezza di cento anni1.
Han Shan
Hai ormai raggiunto uno stato di perfezione insuperabile attraverso la scoperta della tua verità. È stato difficile riprendere questo cammino dopo averla conosciuta, consapevole del fatto che ora dovrai portarla nel mondo. Ti senti persa, è normale, e non sai da dove iniziare. Ecco, io rappresento il tuo primo passo verso l’ignoto, sono la saggezza massima che può vivere in uno stato di profonda crisi. Sono qui per invitarti, ora, ad osservare quel che è stato. Sì, i miei occhi sono ancorati al passato perché ora è necessario conoscerlo attraverso questa mia lanterna, simbolo della Coscienza. Sei invitata ad abbrac- ciare la solitudine per vivere questa crisi con coraggio e ripren- dere il tuo cammino nonostante tu non abbia una direzione nota. Cedi a questo disorientamento per riuscire ad affronta- re il profondo cambiamento che ti aspetta. Sii lenta e salda.
Io sono arrivato alla fine della mia strada, davanti a questo nulla non potrò più andare avanti, ma la mia lanterna illumi- nerà i passi di chi seguirà la via che ho aperto. Prosegui ora.
LA RUOTA DI FORTUNA
Che vantaggio ne trae chi si affatica1?
Francesca Matteoni
Sono qui per invitarti a riflettere sull’inevitabile alternarsi di ascese e cadute, gioie e tristezze. Sono qui per orientarti verso il cambiamento, sia esso positivo o negativo. Devi in pri- mo luogo accettare il costante mutamento del reale, devi en- trare a farne parte. Sono inafferrabile, controllarmi è impossi- bile poiché non ho alcuna qualità umana, potrai solo subirmi. Questa è, infatti, la tua unica possibilità: non puoi sottrarti al mio ritmo. Puoi solamente accettare ciò che rappresento, ov- vero la temporaneità di ogni condizione. Quante volte hai pen- sato di aver trovato una stabilità? Disperatamente hai cercato di mantenerla viva con grande fatica, per poi vederla marcire. Ecco, io sono la possibilità di dare vita ad un nuovo ciclo. Dai una spinta alla manovella che vedi nel mio centro e lascia che riprenda a muoversi. Questo è l’ordine delle cose: tutto ciò che circola prima o poi ristagna, tutto ciò che ristagna prima o poi riprende a circolare.
Sono tutto quello che non potrai mai controllare, sono ciò che in te è innato, sono gli eventi su cui non hai possibilità di agire, ma se accetterai la mia esistenza nella tua realtà, acco- glierai tutto questo senza alcun tipo di sforzo.
LA FORZA
Vorrei dirgli, lasciali perdere Con i loro bersagli da colpire, Tornatene tranquillo ai tuoi disegni Alle cartine da finire, Vincerai tu. Dovrai patire1.
F. Buffoni
Seguimi, sono io l’inizio del nuovo ciclo. Attraverso me apri- rai la strada alle energie inconsce, poiché il vero lavoro della Co- scienza deve passare prima di tutto fra le forze istintive. Tutta la mia attività si concentra nel rapporto con lo strumento che risuona con potenza all’altezza del mio pube: il surdo. Mi espri- mo attraverso il movimento delle mie mani, a volte creo suoni lunghi e intensi, che come un boato continuano ad impregnare l’aria che mi circonda. Altre colpisco bloccando immediata- mente il suono. Per questo mi faccio portavoce della creatività e dell’illuminazione, ma anche dei blocchi e delle repressioni. La relazione con il tuo istinto può mettere in gioco problema- tiche essenziali, e non devi mai trascurare questa parte di te stessa. Stai permettendo alla tua anima di esprimersi o tenti di immobilizzarla? Eccomi, lasciami aprire la via che ti condurrà al tuo inconscio, la via che ti permetterà di rispondere a questa domanda, ma sappi che lì troverai gli aspetti più sublimi e i più spaventosi di te stessa. Grazie a me sarai pronta a vedere tut- to, a udire tutto, a toccare tutto. Nessuna sofferenza riuscirà a bloccare il tuo viaggio poiché adesso hai me, e dai sotterranei del tuo essere farò sbocciare la mia energia creatrice.
Lascia muovere nel tuo corpo l’impulso magnifico e feroce di cui il mondo ha bisogno. Niente può spaventarti ora, adden- trati negli abissi del tuo inconscio.
L’APPESO
Mi adagio nel mattino di primavera. Sento nascere in me scomposte aurore. Io non so più se muoio o pure nasco1.
Sandro Penna
Ti trovi in questa posizione perché sei stata tu a volerlo. La forza originaria ti ha spinta alla scoperta di ciò che di te è più sconosciuto e, quindi, angosciante. Ti sei lasciata andare a tale attrazione verso il basso e ora sei in stallo: sei tornata allo sta- to di feto. Aspetti di nascere sospesa tra cielo e terra. Aspetti, perché le tue mani, simbolo di azione, sono nascoste dietro la schiena. Non fare, non scegliere. Insieme a me potrai sacrifi- care ogni nevrosi o trauma in nome del lavoro interiore. La tua caduta sarà allora un’ascesi. Per fare ciò, dovrai prima abolire ogni forma di razionalità, disobbedisci a lei e a chiunque ti sia d’intralcio, lascia che la mente diventi ricettiva alla tua saggez- za interiore. Io sono la sosta che ti permetterà di scendere più a fondo nella conoscenza di te stessa, ma spesso ti rivelerò la necessità di non agire per comprendere meglio quel che ti ac- cade. Sono qui per lasciarti accumulare, di nuovo, ma stavolta senza abbandonare il mondo, a volte ti dovrai solo ritirare da esso. Apparentemente sono paralizzata, ma sarà la mia ener- gia a guidarti, lei aprirà il sentiero.
I tuoi occhi hanno assimilato un punto di vista completa- mente nuovo, ora hai l’opportunità di trasformarti. Ricorda sempre che sei impossibilitata ad agire se non su te stessa, quando necessario abbi il paradossale coraggio di arrenderti.
LA MORTE
Hanno provato a seppellirci. Non sapevano che eravamo semi.
D. Christianopoulos
Preparati a fare della morte una fase di grande splendo- re. Ti ho vista svolgere un lavoro di intenso approfondimento introspettivo, ma ora, insieme a me, inizierai una rivoluzione necessaria al tuo rinnovamento, alla tua ascesi. Ti avvio ad un lungo processo di pulizia e purificazione, come in una mietitu- ra, preparerai il terreno ad una nuova vita. Sono la più grande delle trasformazioni, il più radicale dei cambiamenti. Grazie a me lavorerai sul senso della natura e sulla tua natura stessa. Non sarà più possibile per te tollerare qualsiasi elemento inu- tile: abolirai ogni valore o concetto che ti sta imprigionando. Questo suolo nero è il colore del tuo inconscio, della vacuità, del mistero profondo. Se rifiuterai la mia esistenza non avrai mai vissuto veramente. Solo le persone sagge sanno che po- tranno progredire davvero solo se decideranno di percorrere la mia strada. Coloro che mi negano, invece, e tenteranno di fuggire da me, si perderanno le delizie dell’effimero. Inconsa- pevoli, conosceranno la morte senza aver mai saputo vivere. È la mia distruzione permanente che apre la via alla costante creazione. Se non c’è fine, non c’è inizio.
Accetta il fatto che io stessa sono te, così come sono tutti gli esseri. Mi muovo ovunque, non c’è creatura che sfugga al mio sguardo, ma non pensare mai a me come una disgrazia: io sono la natura delle cose, niente più di questo.
TEMPERANZA
Colui che sceglie l’aurea via di mezzo vivrà tranquillo e lungi dai pericoli evitando la sordida miseria di una vecchia stamberga e altrettanto lontano rimanendo, nella sua sobrietà, dai palazzi lussuosi che suscitano invidia.1.
Orazio
Col fine di ristabilire la circolazione hai creato un grande vuoto. È stato un lavoro estremamente faticoso, per cui ora la- sciati andare nel tempo della pace e della salute. Lasciati anda- re a me, che sono il tuo angelo custode, la tua eterna protettri- ce. Attenuerò le tue passioni. Lascerò che ogni tipo di energia comunichi con l’altra, muovendola tra queste mie anfore come l’acqua che vedi. Grazie a questa azione farò sparire qualsiasi energia contrapposta, non esisteranno più contrari, ma solo elementi complementari. Questo è il segreto dell’armonia: considerare ciò che ci sembra opposto parte integrante del suo essere. Recupera con me la tua salute e l’equilibrio mentale ed emozionale. Controlla le tue passioni senza mai reprimerle: ogni volta che cercherai forzatamente di equilibrare ragione e piacere eccederai, ti allontanerai dal centro e con affanno ti muoverai tra un estremo e l’altro per dare a entrambi la possi- bilità di esprimersi. Tu, invece, trova il centro, passa nella via di mezzo, è lì che mi troverai sempre.
Non temere mai, hai me come guardiana poiché sono la parte più benevola del tuo inconscio, ma prima dovrai ricono- scermi, dovrai credere in me. Sarò la voce interiore che ti pro- teggerà e salvaguarderà sempre, per te sarò costantemente allerta. Mai ti lascerò sola, devi solo avere fiducia.
IL DIAVOLO
Sempre appare temibile a quanti non comprendono, si oppone solo a coloro che non sono degni di passare nei regni della conoscenza e della saggezza segreta1.
J. D. Blakeley
Lasciati tentare, avvicinati senza avere timore. Guardami, sono il ponte che ti condurrà verso le profondità del tuo essere. Vieni ad abitare con me nell’oscurità, nell’intensa notte dell’in- conscio. Grazie a questa candela mi faccio luce negli abissi che vivo, col mio fuoco creatore potrai incendiare il mondo. Sono l’altra faccia di Dio. Posso condurti alla fortuna o alla rovina. Posso mostrarti ciò che in te più ti spaventa, svelarti quali sono le tue dipendenze fisiologiche o psicologiche permettendoti di individuarne le radici inconsce e, così, liberarti. Se questo, però, sarà troppo da sostenere diverrai mia prigioniera. Se me lo permetterai ti guiderò verso la tua natura più profonda: rea- lizzarsi davvero consiste nell’essere esattamente quel che si è, ed io sono quel che sono. Incontenibile, faccio esplodere tutti i dogmi, distruggo qualsiasi teoria, non ho alcuna morale. Sappi che con me non avrai pace, non ci sarà alcun focolare sicuro a scaldarti. Avrai solo questa candela, torcia che ti permetterà di riorganizzare le tue tenebre.
Accogli la tua oscurità così come accogli la tua luce, altri- menti essa diverrà la catena più pesante.
LA TORRE
Il tetto si è bruciato ora posso vedere la luna.
Mizuta Masahide
Eccomi, sono l’apertura, l’emergere di ciò che finora è stato rinchiuso. La mia distruzione non è mai un castigo, bensì una liberazione. Sono il vacillare delle certezze che hai costruito con estrema cura, mattone per mattone. Hai aperto gli oc- chi ora e hai visto che quelle mura ti stavano soffocando. Per questo il mio disastro è una festa: non sei più prigioniera, ora potrai danzare attorno alle mie rovine. Rappresento l’allegria catastrofica della vita, l’imprevisto permanente, la meraviglio- sa catastrofe. Prima ero l’opprimente casa che non lasciava spazio alla vera espressione del tuo spirito, ti allontanavo dal mondo, ti ostruivo la mente pietrificando ogni tua sensazione. Ero la tua stessa carne senza anima, ma ora mi hai buttata giù e così sei riuscita finalmente ad incontrarti. Insieme a me sei esplosa, ci siamo aperte. Il dolore che hai sentito ed il caos che hai generato si trasformeranno in una danza viva attorno a queste macerie.
Gioisci, esci a vedere le stelle.
LA STELLA
L’occasione era bella.
Volli sparare anch’io. Puntai in alto. Una stella o l’occhio di Dio?1
G. Caproni
Vieni, ti aiuterò io ora a trovare il tuo posto nel mondo. Ti restituirò a te stessa attraverso la scoperta del dono. L’anima della Natura sono io, mi trovi al di là delle apparenze, non ho nulla da nascondere, sono qui solo per aiutarti a cercare un luogo su questa Terra che dia spazio alla tua espressione. Gra- zie a me imparerai ad agire sul mondo nutrendolo, ma il dono non è il solo darsi alle cose. Ti insegnerò, infatti, anche a ri- cevere e a comprendere che meriti qualsiasi meraviglia la tua realtà voglia donarti. Impara ad essere come me: totalmente unita al mondo, non pensarti mai come essere isolato. Donati alla terra come ti doni alla tua carne e alle tue ossa. Sii anche tu unita al creato, non sprecare mai la tua energia, né pretendi di ricevere a tutti i costi. Sei nel mondo, sei del mondo e agisci nel mondo. L’intero cosmo è il luogo che cerchi: sii di questa terra e di te stessa, di nessun altro.
Arricchisci, purifica, nutri e comprendi. Lasciati attraversare da tutti i misteri che alimentano la vita, diventa tu stessa parte di essi.
LA LUNA
La luna non è una porta. È una vera faccia, bianca come una nocca e stravolta. Si trascina dietro il mare come un delitto oscuro, è silenziosa, la bocca fissa nell’O della disperazione. Io vivo qui1
S. Plath
Sei già in comunione con me, lo sei sempre stata. Io sono la Madre cosmica, sono dei folli e dei lunatici, abitata da chi si tro- va al limite tra la grande ispirazione e il delirio assoluto. Rap- presento il mondo dei sogni, delle fantasie e dell’inconscio per- ché è nella notte che io vivo. Le due cagne che vedi sotto di me, l’acqua, ogni ciclo, tutto è attratto a me ed è in armonia con me. Abbraccia ora la tua energia femminile più antica e profon- da: entra in contatto con l’intuizione, tesoro occulto che porti dentro. Diventa tu stessa spirito di pura ricezione. Diventa for- za magnetica che tutto attrae senza dover chiedere o cercare. Assorbi l’energia che ti viene donata, goditela e filtrala senza alcuno sforzo. Guarda me: da secoli sono venerata dai poeti, eppure il mio bagliore è opaco, la luce che emano non è mia. Ri- cevo poiché attraggo. Sono puro spazio selvaggio: la mia luce non guida, ma affascina e inganna. Nulla in me vi è di chiaro, sfuggo a qualsiasi definizione. Non insemino, indico soltanto. In me albergano i sogni, le illusioni e le spaventose creature che la tua mente crea quando sono io a illuminare la terra.
Accetta questo tuo mostruoso femminile. Accetta il sangue mestruale che ti purifica ogni mese, onoralo. Fatti strega, im- mergi il tuo spirito nella mia energia, abbandona l’intelletto e concediti alla sola intuizione. Siamo Una.
IL SOLE
All’improvviso invece in un angolo del letto è apparso il sole, scavava silenzioso una sua strada verso un luogo dove s’irradia luce e non esistono i pronomi1.
A. Anedda
Sono qui per annunciare la fine della notte senza mai fer- marmi. Sono qui per farti entrare nell’ultima fase del compi- mento di te stessa. Io sono la vita e l’amore, Padre cosmico raggiante. Non è necessario vedermi per sapere che ci sono, non ti sfido, non sono da conquistare, ma da ricevere poiché il mio amore per l’umanità è incondizionato. Per entrare nel mio splendore mi aspetto da te una sola cosa: che tu riesca a sep- pellire il tuo passato per fare spazio ad una nuova vita. Dove io risplendo, dissolvo ogni dubbio. Fammi entrare negli angoli più bui della tua anima e lasciali inondare di luce. Ho l’occhio puro di un bambino, non per la mia stoltezza, ma per la mia in- nocenza. Sono lo splendore raggiante dell’esistenza. Mi consu- mo per darti calore, per generare senza fine la gioia e l’euforia vitale.
Moltiplico la mia energia in infiniti specchi, diventa uno di questi. Fatti guidare dalla mia luce e realizzerai te stessa.
IL GIUDIZIO
Se non mi trovi subito non scoraggiarti, se non mi trovi in un posto, cerca in un altro, Da qualche parte starò fermo ad aspettare te.
W. Whitman
Ti guardo dritta negli occhi ora che finalmente sei riuscita ad aprirli. Col megafono che ho in mano ho annunciato il tuo risveglio. Ho assistito alla nascita della tua Coscienza. Ora, sii tu stessa portavoce di questo evento e gettalo nel mondo. Rap- presento il desiderio di evoluzione e rivoluzione che si cela in tutta l’umanità. Chiunque deciderà di non guardarmi in faccia, chiunque non vorrà riconoscermi, sarà per me un morto viven- te senza coscienza. Ora tu puoi unirti a me, poiché sei pronta. Hai compiuto il viaggio nelle profondità del tuo essere, hai co- nosciuto tutte le sfaccettature della luce e del buio, del maschi- le e del femminile. Hai compreso che in realtà tutto è fluido, tutto entra ed esce da se stesso infinite volte, per questo ti sei riconciliata con ogni parte di te. Io sono il tuo risveglio, sono il miracolo che si compie nella tua anima. Sono io che ti ricordo che devi amare, pensare, fare, vivere, desiderare in piena sin- tonia con la tua sola volontà. Rappresento il ricordo di chi non ha potuto farlo. Cerca queste sorelle e questi fratelli nella tua memoria, cerca te stessa anche attraverso di loro. Non sei sola e loro non saranno dimenticate.
L’umanità ha vissuto nel costante tentativo di occultare la propria natura, poiché inappropriata sulla base di valori mo- rali assurdi. Sarà invece la tua natura rivelata e quella delle tue compagne e dei tuoi compagni a portare il cambiamento. Alzatevi e siate ovunque, restate salde e diventate torce che rischiarano il mondo.
IL MONDO
Il mondo – in quanto assolutamente, irreparabilmente profano – è Dio.
G. Agamben
Ora vieni, danza con me. Sono la realizzazione suprema. In me vivono tutti i principi apparentemente inconciliabili che hai conosciuto scavando nella tua anima. Sono l’essere andro- gino completo, sono la fluidità dello spirito. Sono qui per mani- festare la tua completezza: sei ora un essere ricolmo di piacere e privo di pregiudizi. Lasciami entrare dentro di te, sviluppa in te la mia essenza: così assaporerai la gioia suprema che si libe- ra nella vita stessa, conoscerai l’amore verso l’intero cosmo. La tua energia sarà così accesa che i tuoi pensieri non ti distrug- geranno più, e il tuo corpo non ostacolerà più il tuo spirito. Sa- rai piena, unita a me nella danza, nel godimento, nella festa. Con me finisce ogni speranza, non c’è più spazio per l’illusio- ne. Dovrai aprirti alla totale accettazione della realtà, alla vera essenza delle cose. Rinunciando a salvare il mondo, inizierai a vivere saldamento in esso.
Sono la concretizzazione dell’energia sacra che ti ha mossa su questa Via. Sono la meta di tutte le strade. Io stessa sono l’u- nica Via possibile per raggiungere la completezza. La realizza- zione è un’ulteriore apertura e questo nostro ballo non dovrà mai essere statico, per cui adesso prendi fiato. Poi ricomincia.