Fotografie di Luca Brunetti
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Il progetto è una riflessione sul senso di perdita, sull’ineluttabile vuoto che accompagna la consapevolezza che l’ordine delle cose è stato sovvertito.
Parla di quotidianità disintegrate. Isola in quel sentimento ottundente che pervade il momento in cui nulla è più come prima, cercando di creare una parabola visuale che racconti di come davanti a questa sensazione dolorosa si annulli ogni differenza sociale, e non sia importante come si arrivi a quello stato di sospensione ma nel momento in cui ci si trova impregnati si sia tutti uguali.
“Of void and lost things” è un transfer comparando il dolore della scomparsa del proprio padre al dolore dell’esodato che ha perso il proprio status quo, la propria normalità. Il progetto diventa quindi una metonimia sul dolore dell’uomo partendo da una categoria gli esodati per trasferirla al fulcro sociale, l’io, dimostrando che nel dolore non possono e non devono esistere differenze o distanze.