Fotografie di Francesco Marchini
Per circa dieci anni ho seguito da vicino un gruppo di amici romani dediti ai graffiti le cui avventure avevano come scenografia naturale depositi dei treni, fabbriche abbandonate, occupazioni abitative e antiche rovine romane. Ripercorrendo il mio archivio anni dopo, mi sono reso conto che queste fotografie raffiguravano gli spazi e i luoghi che essi attraversavano, con un’attenzione ai gesti, alle emozioni e allo svolgersi di eventi imprevedibili. Raccontavano cioè il modo di essere di un’amicizia, una certa forma di vita che trovava nei graffiti la valvola di sfogo dalle difficoltà dell’esistenza.