Fotografie di Ludovica De Santis

“Onironautica” è il titolo della mia ultima ricerca fotografica. Il termine deriva dalle parole greche “νειρος” (sogno) e “ναύτης” (marinaio). Il concetto di ‘Onironautica’ implica l’esplorazione dei sogni, come una sorta di navigazione nel nostro inconscio. 

Ma cosa significa “sogno lucido”? Il termine è stato introdotto dallo psichiatra olandese Frederik van Eeden nel 1913. Egli iniziò a documentare i propri sogni, tenendo un diario quotidiano, e segnando così l’inizio della ricerca sui sogni in psichiatria. 

Ispirata dal lavoro di van Eeden, ho intrapreso un viaggio per approfondire il mio stato inconscio. Ho iniziato a tenere un diario quotidiano, come ha fatto van Eeden, cercando di trasmettere costantemente le sfumature, le sensazioni e i ricordi degli scenari onirici nei loro diversi gradi di astrazione. 

Ho anche rivisitato vecchi appunti che documentavano i sogni lucidi che avevo fatto in passato. Più recentemente, ho iniziato una sperimentazione più psicologica stimolando l’attività onirica attraverso varie tecniche, come il metodo WBTB o la tecnica MILD. Tutte queste tecniche si sono rivelate piuttosto faticose, ma efficaci nell’aiutarmi a influenzare la mia fase REM. Ho anche sperimentato infusi di Artemisia e African Dream Root per migliorare l’attività cerebrale onirica durante la notte e poi Galantamina e Vitamina B per ulteriori esplorazioni. 

Quando ho iniziato ad avere i miei sogni lucidi, mi sono resa conto che stavo emulando un processo creativo simile a quello delle piattaforme di intelligenza artificiale come Midjourney e OpenAI. Stavo facendo esattamente ciò che fa oggi l’intelligenza artificiale, ovvero “creare scenari dal nulla”. Successivamente ho iniziato a confrontare la mia creatività con quella della “macchina”, osservando quali differenze si verificano effettivamente quando entrambe devono generare contenuti. Gli sviluppi dell’IA stanno chiaramente prendendo il sopravvento sull’umanità, sia nelle arti che in altri campi, ma sono profondamente convinta che l’IA stia aiutando in ciò che dovrebbe essere solo un’implementazione e non una sostituzione delle capacità creative, scientifiche o cognitive degli esseri umani. 

Questo progetto mi ha spinto a voler sfidare il contemporaneo e a riconsiderare l’intelligenza artificiale solo ed esclusivamente come un mezzo per aiutare ogni tipo di attività culturale. Come? Mettendomi al posto della macchina e rendendomi un generatore di contenuti attraverso l’HI. (Intelligenza umana). Ergo, Onironautica funge anche da canale per un confronto reale tra IA e intelligenza umana: mi permette di analizzare l’interazione tra la mia creatività e quella dell’IA, aiutandomi a notare e discernere elementi che possono essere qualità distintive nelle formulazioni creative umane o dell’IA di nuove realtà, tra cui la narrazione, la concezione del livello visivo, l’astrazione originale e altro ancora. 

Tuttavia, non ho deciso di esplorare i miei sogni solo per alimentare il dibattito contemporaneo. Sono sinceramente affascinata dal processo di astrazione dei sogni. Ho sempre avuto un grande senso di astrazione dalla realtà, ed è anche per questo che ho deciso di approfondire la dimensione dei sogni e i suoi meccanismi. Questo aspetto è intrecciato con il mio regno inconscio, collegandosi sia alle emozioni che alla concettualizzazione. La mia arte è profondamente impegnata nell’esplorazione della psiche umana, approfondendo gli elementi inconsci e involontari che modellano l’ego, l’identità e la personalità, e in conformità con questo progetto, ho permesso la piena espressione del mio inconscio.

Come scrisse André Breton nel primo Manifesto surrealista, nel tentativo di articolare un approccio artistico che approfondisse l’inconscio: “[Il surrealismo] risolve le condizioni precedentemente contraddittorie del sogno e della realtà in una realtà assoluta, una super-realtà”. Nei sogni c’è sempre una «contraddizione» che si manifesta come una risposta illogica alla realtà. Quello che ho cercato di fare con Onironautica è «catturare» o «riprodurre» quella contraddizione che trasforma la realtà in una super-realtà.