Fotografie di Fabio Pellegrini

“E ce vengheno pe’ fame da lontano perché Roma vole dì la capitale, ma in borgata, questa strada ch’è ‘n’imbuto, Roma vole dì sortanto: Sei fottuto. Sei fottuto, eppure tocca tirà avanti e li giorni te li fanno co lo stampo e la sera compri ‘n etto de castagne, te metti a sede e te ritrovi a piagne. Ma che razza de città, ma che razza de città!”.

Corviale mi colpì molti anni fa, quando andai a visitare degli amici che abitavano in questo edificio lunghissimo, circa un chilometro, situato nella periferia Sud-Ovest di Roma, all’interno del GRA, una struttura abitativa che al suo interno raccoglieva migliaia di persone, un blocco grigio dalle forme rigide, lo trovavo brutale ed opprimente.

Mi sono chiesto come è oggi il “Serpentone” e cosa significa vivere in questo edificio residenziale, a cui i suoi abitanti sono affezionati e stanno scoprendo un sentimento di orgoglio nei suoi confronti, oltre a voler riqualificare il quartiere attraverso l’arte e la cultura.