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Hoax vuole rappresentare, attraverso il medium fotografico, la sensazione di vuoto e desolazione provata durante un periodo d’insonnia, nel quale l’ambiente domestico ed esterno si sono improvvisamente trasformati in incubi vigili, manifestazioni tangibili della mia inquietudine.
Un cielo costantemente grigio, illusorio e imperscrutabile è il filo conduttore della serie: elemento immutabile che comunica la sensazione dell’insonne di essere condannato a vivere per sempre lo stesso momento della giornata. Un’ora che non è nessuna ora (e che al tempo stesso è tutte le ore insieme).
Gli elementi urbani, ordinari, diventano portatori di desolazione, l’ambiente circostante diventa paesaggio-stato d’animo, facendosi carico di una percezione alterata, parziale, soggettiva. Estrapolati dalla loro quotidianità, e isolati, gli elementi del quotidiano diventano manifestazioni oniriche, personificazioni dei mostri del subconscio.
La luce del flash fa sì che questi soggetti emergano dall’oscurità per galleggiare sulla superficie delle fotografie. Il luogo circostante, un tempo familiare del perimetro della propria abitazione si tramuta in un corpo estraneo.