Fotografie di James Beghelli
Testo di Marta Trombini
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Le parole vengono inventate dall’essere umano per identificare le cose. Eppure la maggior parte delle volte l’essere umano non si inserisce tra le ‘cose’ da identificare.
Identifichiamo il parassita come colui che vive e mangia alle spalle altrui.Se smettessimo di essere umani e diventassimo la Terra? Vedremo un essere piccolo, minuscolo a nostro confronto, che invade, costruisce, scava, ferisce, mangia, e non restituisce. Probabilmente rivaluteremo la parola parassita.
James Beghelli, analizzando i luoghi che vive ci riporta, attraverso le sue fotografie, paesaggi che vedono come protagonista piccoli elementi parassitari creati dall’uomo. Da elementi disturbanti a livello visivo diventano soggetti di fotografie regolari, geometriche, che il nostro occhio accetta. Riflettendo sull’invasione costante dell’essere umano in natura attraverso piccoli elementi che ormai fanno parte del paesaggio visivo in cui abitiamo.