ROUTE DE FINISTÈRE

 

Fotografie di Simone Pampurini

 

In Normandia c’è vento. Un vento che porta con sé la memoria e il sangue versato sulle enormi spiagge dello sbarco.

La marea è un’ottima rappresentazione del tempo circolare. Instancabilmente copre, cancella e svela.

In Bretagna c’è vento. E’ la voce e l’odore dell’oceano, è lo scalpello che leviga le rocce. E’ l’incontro tra acqua e terra.

Per raggiungere il Finistère, il confine della terra, ci si deve sobbarcare la responsabilità della Storia e accettare l’impeto della Natura. Poi c’è l’oceano da navigare, magari dopo aver acceso un cero alla cappella di Notre Dame de Rocamadour.