Urban Echoes

Fotografie di Giacomo Tieghi

E’ ambigua la realtà?
E’ quello che abbiamo davanti?
O sono le risonanze che raccogliamo dentro di noi?
Possiamo percepirla veramente?

 

Un paesaggio urbano di cosa parla?
Un’immagine di un paesaggio urbano, tende a descrivere le cose che abbiamo di fronte?
O un’immagine  tende a conoscere le cose?
I riflessi delle cose, portano a una conoscenza della realtà?

 

Le cose che abbiamo creato generano sentimenti interiori nell’essere umano?
Che significato diamo alle cose che vediamo?

Queste sono alcune domande che hanno dato luogo allo sviluppo di Urban Echoes.

Le immagini descrivono elementi di un paesaggio urbano.
Strade, edifici, strutture dall’aspetto straniante, luoghi abbandonati o architetture di una perfezione formale che fanno apparire la città un corpo estraneo talvolta di una razionalità che tende all’astrazione.

Un ambiente costruito dall’uomo, sembra respingere l’uomo, come se il mondo fosse impenetrabile al nostro sguardo. I luoghi hanno subito una perdita di senso, progressivamente ambienti e architetture sono diventati luoghi sconosciuti impossibili da comprendere, di fronte ai quali, il fruitore appare lontano ed estraneo, senza più trovare in essi empatia.

La narrazione visiva si sviluppa senza un apparente filo logico, le immagini si raccordano per analogia, dove le cose restano prevalentemente sconnesse, evidenziando cosi l’insensatezza di molti elementi di realtà.