L’ultimo Edicolante

Fotografie di Massimo Zanusso

Quando ero un bambino l’edicola era importante, era argomento giornaliero tra me e i
miei amici e punto di ritrovo occasionalmente.

L’edicola era un posto dove si potevano sbirciare le novità tra i titoli delle riviste di videogiochi e di musica esposte ai lati del chioschetto. L’edicola era la sorgente dove ogni cosa cominciava, se volevi conoscere e stare al passo con quello che accadeva dovevi passare per forza dall’edicola.

Quando ero un bambino non avevo di certo tanti soldi in tasca e quindi per andare a
prendere un disco, un libro o un giocattolo era necessario chiedere al genitore, mentre
in edicola ci potevi andare da solo perché erano vicino a casa e potevi, con pochi soldi,
comprare sempre qualcosa che ti piaceva.

L’edicola era sempre aperta, ogni giorno a ogni ora. Erano tutte verdi, stracolme di ogni cosa, profumavano di carta, davano gioia, sembravano un albero di Natale. Io me le ricordo così.
Poi le cose nel mondo sono cambiate, e anche le edicole sono cambiate. È vero, io sono cresciuto e per tanto il paragone tra ieri e oggi non è del tutto possibile, resta però
il fatto che sono belle.

Ora le edicole di una volta vivono nei miei ricordi e per tanto le ho
volute scattare di notte, chiuse e completamente sigillate. Nessun profumo di carta,
niente da sbirciare. Le foto delle edicole solitarie nelle vie notturne di Milano mi
rievocano memorie di quello che era quando ero piccolo, sono molto simili quando sono
chiuse, sono tutte la mia edicola di via Dalmazia che ora non esiste più.