Fotografie di Giulia Natalia Comito
Negli anni 70, con dei finanziamenti statali, venne costruita una liquichimica sulle coste di Saline Joniche, provincia di Reggio Calabria. Per costruirla vennero devastati chilometri di costa e di terreno, che fino a quel momento venivano utilizzati per la raccolta del sale e per la coltivazione di bergamotto e di gelsomino. Dopo 48 ore di attività venne dichiarata troppo inquinante e venne chiusa, lasciando più di 700 operai senza lavoro. La liquichimica, che avrebbe dovuto dare il via allo sviluppo industriale, rafforzò invece la criminalità organizzata, che ne fece il trampolino di lancio per la crescita delle sue attività e porto per scambi di merce clandestina. Diversi furono i tentativi di recupero dell’area, ma tutti falliti. Oggi è ancora lì, in abbandono. Ruggine, lamiere, mezzi di trasporto, ogni cosa ormai sembra essere armonicamente integrata in quei luoghi dagli stessi distrutti.