Santa Muerte

Fotografie di Sofia Fioramonti

Nel quartiere di Tepito, il cosiddetto Barrio Bravo, crocevia del narcotraffico di Città del Messico, esiste un altare dedicato al Culto a la  Santa Muerte (o anche Niña blanca), presso il quale ogni primo del mese viene celebrata una messa che simboleggia la fine e l’inizio di un nuovo ciclo. In questa occasione centinaia di devoti, provenienti da ogni parte dello Stato, sfilano per il quartiere portando offerte alla Santa.

Il culto pone l’accento su temi legati alla non discriminazione, all’uguaglianza e alla dignità, accogliendo tutti coloro che vivono ai margini della società, come ex detenuti, prostitute e transessuali, associando la devozione, nell’immaginario collettivo, alla sottocultura narco.

Dopo essere stato praticato clandestinamente per più di due secoli, la credenza è diventata uno dei movimenti religiosi in più rapida crescita in America Centrale e negli Stati Uniti, contando milioni di devoti.

 

 

Statue rappresentanti la Santa Muerte.

Devoti assistendo all’orazione di Doña Queta, proprietaria dell’altare principale.

Il gatto nero dell’altare alla Santa Muerte.

Fedeli pregando il Padre Nostro.

Una famiglia cammina nella strada principale del barrio.

Una donna cammina sulle ginocchia fino all’altare per chiedere un favore alla Santa.

Fedeli portano in spalla la statua della Santa Muerte.

Un devoto pregando durante l’orazione di Doña Queta.

Fedeli mascherati per l’anniversario della Santa Muerte.

Hugo mi mostra con fierezza i suoi tatuaggi dedicati alla Santa Muerte. 

Una scala abbandonata nella strada principale del quartiere.

Un fedele posando.

El Muerto posando.

El Chaman mi mostra una banconota della Santa Muerte da un milione di dollari. 

Devoto posando. 

Joda posando. 

Lita posando.

Uno spray purificante della Santa Muerte. 

Fedeli assistendo alla orazione, sollevando la statua per la benedizione di Doña Queta.