Black Italians e intersezionalità

Fotografie di Marzio Emilio Villa
Testo di Virginie Bujold-Paré

 

L’intersezionalità in sociologia e giurisprudenza descrive la situazione delle persone che subiscono la sovrapposizione di più forme di discriminazione da parte della società.

Il termine proposto da Kimberlé Williams Crenshaw, professoressa universitaria afrofemminista statunitense nel 1989, specifica l’intersezionalità tra il sessismo subito dalle donne africane-americane che erano rifiutate dai movimenti femministi bianchi. Dal 2010, il senso del termine si è steso con l’evoluzione del cybermilitantismo e ingloba tutte le forme di discriminazione che si possono intersecare (razzismo, sessismo, omofobia, transfobia, abilismo, grossofobia, islamofobia, etc.)

È importante dunque parlare delle persone afro discendenti italiane che rappresentano l’idea di internazionalità attraverso la loro omosessualità, il loro genere o il proprio colore della pelle. Sondando il tessuto sociale si possono trovare oggi presenti nella società italiana: artisti, scrittori e giornalisti afrodiscendenti.

A Milano abbiamo incontrato Luigi Christopher Veggetti Kanku, artista visivo che ha inaugurato ad ottobre la galleria The office, situata al centro di Milano dietro al Duomo, in Galleria del Corso. LCVK, grazie al suo ultimo lavoro “sottopelle” esposto nella galleria sopracitata dedica una serie di ritratti alle donne nere afroitaliane. Questo lavoro è riuscito a riunire un gruppo omogeneo portando l’attenzione sul problema della ripresentazione della donna nera in Italia. Questo tessuto sociale si è largamente diffuso negli ultimi anni e dichiarato nel 2020 dopo le ormai imperterrite discriminazioni razziali, Italia compresa, che hanno provocato reazione in tutto il mondo.

Questa Generazione continua ad accumulare per anni difficoltà tra commenti razzisti, pregiudizi, micro aggressioni e demonizzazione mediatica. Addottati, nati in Italia, o arrivati più tardi, hanno integrato usi e costumi della società italiana, malgrado un grande ostilità generale. Per questa ragione i nati dopo il 1980 in Italia, hanno una forte presa di coscienza e un’attenzione particolare a questi temi.

Il primo passo da parte del fotografo verso l’intersezionalità è situato fra i ranghi occupati in quanto “uomo afroitaliano” che condivide la realtà di minoranza oppressa con le donne nere afro italiane e i queer (insieme di minoranze sessuali e di genere aventi una sessualità o identità di genere diversa dall’eterosessualità e cisidentità) i quali accumulano tutte le oppressioni (sessismo e omofobia).