Fotografie di Chiara Indelicato

Stromboli è un’isola, un vulcano, un microcosmo nel cuore del Mediterraneo.
In questa terra sconvolta negli ultimi anni da una serie di catastrofi (incendi, colate di fango ed eruzioni), la realtà della minaccia ecologica è tangibile e provoca una paura razionale.

Partendo dalle catastrofi succedutesi sull’isola, Pelle di Lava diventa un’esplorazione poetica dell’oblio territoriale, dove lo sviluppo umano, economico ed urbano si rivelano parte integrante della catastrofe.
Pelle di Lava fa emergere così la questione dell’identità del  vulcano attraverso i suoi strati geologici, ma anche attraverso un monologo, quello del vulcano, che osserva, vive e commenta le attività sui suoi fianchi. Sarà il vulcano a definirsi «lo specchio del mondo», specchio di una natura che ci illudiamo di possedere.

Questa voce non è soltanto simbolica, poiché si affianca a tutte le battaglie per riconoscere alla natura uno statuto di persona giuridica.
In questo nuovo animismo politico risuona una rivolta congiunta, urgente e primordiale, fatta di ceneri, lava e mare.