La Rivoluzione delle Seppie

Fotografie di Giulia Rosco

La Rivoluzione delle Seppie è impegnata da tempo ad attivare processi collaborativi, intesi come fattori di connessione tra le persone e i luoghi che esse stesse vivono. L’ obiettivo è stato anche quello, attraverso questi processi, di sensibilizzare e modellare l’intervento della sfera pubblica al fine di massimizzare il valore condiviso. Oltre a promuovere una migliore progettazione urbana, il gruppo di lavoro facilita modelli d’uso creativi, prestando particolare attenzione alle identità culturali e sociali del territorio.

Belmonte Calabro rappresenta, per molti aspetti, una esperienza prototipale e replicabile.

Dal 2017 vanno svolgendosi una molteplicità di azioni che contribuiscono allo sviluppo di un welfare culturale e sociale. Le annuali edizioni di Crossings, le residenze, i simposi e i laboratori costituiscono un intreccio di attività che hanno, di fatto, generato un network di collaboratori e costanti momenti di scambio tra diversi attori per un fine comune: la costruzione di BelMondo.

Vista sui monti e sulle rovine di Belmonte Calabro: un paesino situato sulla costa tirrenica cosentina caratterizzato da un centro storico medievale che si erige fino ad 800 metri di altitudine, a forma di nido d’aquila rivolge lo sguardo verso il mare.
 Nel cuore del borgo antico è situata la Casa di BelMondo, la sede della La Rivoluzione delle Seppie.
South learning è un programma di residenze universitarie nato a ottobre 2020, durante il lockdown, quando nove studenti della facoltà di architettura della London Metropolitan University si sono trasferiti a Belmonte Calabro per vivere e studiare da remoto. Da allora, periodicamente, studenti popolano i vicoli del centro storico del paese e utilizzano gli spazi della Casa di BelMondo per lavorare a progetti ideali in contesti reali.
Il collettivo è impegnato nella costruzione di un cosmogramma, un esercizio che consiste nel visualizzare l’insieme delle pratiche attuate dal gruppo attraverso una rappresentazione fisica nello spazio che includa oggetti, immagini e suggestioni. La rivoluzione delle Seppie attua un metodo e un approccio provocatorio in contesti complessi e condividendo le proprie conoscenze con i diversi partners sotto forma di idee, disegni, modelli ed esperienze. Attraverso queste, modellano attivamente le discussioni rivelando nuove opportunità per avviare e potenziare un cambiamento.
Za’ Rusina mostra la tecnica dell’intreccio dei crivi ad alcuni studenti, educatori e professionisti. Questa tecnica consiste nel raccogliere una serie di piante spontanee che crescono attorno alla sua casa a Spineto, piccola frazione di Belmonte Calabro che conta all’incirca una trentina di abitanti, tutti suoi parenti. Con diverse tecniche di intreccio, nodi e decorazioni, realizza cesti rettangolari o rotondi di varie dimensioni.
Marceline, volontaria della Rivoluzione delle Seppie e residente temporanea di BelMondo, durante un esercizio collettivo nella settimana di Crossings 2023 racconta quanto sia importante per lei la stanza in cui si trovano e quali ricordi la legano ad essa.
Pauline segue la lezione universitaria dalla terrazza di Casa Belmondo.
 Decostruire gli immaginari è un’operazione che La Rivoluzione delle Seppie porta avanti attraverso l’inserimento di elementi nuovi, di nuovi abitanti, in comunità, che talvolta amano pensarsi come integrate e che invece nascondono differenze spesso notevoli.
Questa non è una campagna” è un workshop realizzato durante Crossing 2022.
 Cheap in collaborazione con Seppie hanno ideato per gli spazi pubblici presenti sulle vie che portano al Borgo di Belmonte e al mare una serie di grandi manifesti con concetti e parole che identificano il sentimento di questa comunità: “Quando Torni?”, “Ci vediamo in Piazza”, “Di quanto spazio pubblico hai bisogno?”, “Questa non è una cartolina”, “I borghi muoiono, i paesi vivono”. Uno spazio pubblico solitamente riservato alla comunicazione politica o per avvisi alla comunità, che in questa operazione si trasforma in uno spazio simbolico all’interno del quale attuare una serie di conversazioni/riflessioni scaturite nel vivere e conoscere questo luogo.
Partendo da un’idea nata durante una serie di tavole rotonde, nelle quali sono state discusse nuove proposte da parte di cittadini e associazioni, La Rivoluzione delle Seppie ha avviato una prima ricerca botanica, con il censimento e la catalogazione delle essenze e della vegetazione presente sul territorio, raccolte nell’Erbario del Giardino del Castello. Un processo che ha coinvolto attivamente pollici verdi locali e internazionali.
Intervento temporaneo nell’ex cisterna dell’acqua dell’Area Castello di Belmonte. Il progetto rivitalizza lo spazio in disuso attraverso un intervento architettonico leggero e la realizzazione di una serie di arredi sonori interattivi, che innescano un ascolto attivo tra gli abitanti e il luogo.
 Un’istallazione realizzata dal collettivo Orizzontale e dal ricercatore Bruno Zamborlin per il progetto “Ognuno appartiene a tutti gli altri” di Fosbury Architecture per il Padiglione Italia alla diciottesima Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia.
Belmonte Calabro, centro storico.
 L’insegna di un ex panificio in bassorilievo sulla porta, ha ispirato nel 2019 il design di una font, Pan, tuttora utilizzata nella comunicazione delle Seppie.v
Un pomeriggio in pineta, tra i punti più alti di Belmonte Calabro, tra attività di esplorazione e connessione col paesaggio, umano e non, durante la settimana di Crossings 2023, una settimana di condivisione dei progetti passati e dei prossimi obiettivi della Rivoluzione delle Seppie.
Vista dalla finestra nell’androne delle scale di Casa Belmondo.
Franco Guglielmo, mastro carpentiere belmontese, sperimenta combinazioni di cemento e fibre con gli studenti del Politecnico di Torino, nelle cantine di Casa BelMondo durante ASOC.
Sessione di stretching prima del workshop durante ASOC, una partnership tra università, collettivi di architettura e iniziative locali in Francia, Italia e Grecia con l’obiettivo di mettere in contatto le scuole di architettura con le comunità e i professionisti del territorio, utilizzando diversi metodi di apprendimento didattico e contribuendo al dialogo in corso sui cambiamenti sistemici degli attuali modelli educativi, politici e lavorativi.
Momento finale di confronto e restituzione durante l’inaugurazione delle cantine. Le Cantine sono, un luogo che nella cultura mediterranea ha assunto un duplice significato: quello di spazio di convivialità e di riparo dalle alte temperature estive, ma anche di dispensa, cella frigorifera naturale, dove conservare cibo e bevande per l’inverno. Le cantine di Casa BelMondo diventano condensatori di una nuova relazione tra abitare e produrre nel territorio, spazi laboratorio dove collezionare, studiare e sperimentare le tecniche e i materiali da costruzione locali, dove immaginare e progettare nuovi usi e processi.