Fotografie di Luca Santese
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Sacro è ciò che è separato.È la potenza che gli uomini avvertono come superiore, che temono e da cui al contempo sono attratti. Sacro è confusione dei codici, contaminazione tra contrari, dell’indifferenziato, dell’impossibile. Il sacro è insieme bene e male, è il tempo e lo spazio dove le cose non sono più ciò che appaiono. Polivalenti, invivibili, indicibili le cose si mostrano nei nostri teatri notturni, sogni, incantamenti, soliloqui. Sacro è irrazionale, simbolico, è amore indicibile, è lo sguardo bambino, poetico, folle, divino.La modernità, la razionalità, la produttività, la tecnica relegano il sacro alla dimensione dell’irrazionale, riducendolo ad un superfluo di cui disfarsi il prima possibile. Ma il sacro ci abita e per quanto si possa presumere di ignorarlo, esso non tarderà a ripresentarsi in forme angosciose e violente. Ecco le nostre nevrosi, espiazione della nostra superbia nei confronti delle potenze profonde che ci dominano.Realizzando questa serie di immagini ho tentato di dare ascolto alla dimensione del sacro nella città di Milano, guardando alle cose con occhi devoti alla miracolosità del mondo. La serie sospende i codici con i quali quotidianamente intendiamo lo spazio, il tempo, un oggetto, un volto. Ho tentato di dimenticare, almeno per un istante, l’ovvio che tutti noi inesorabilmente unisce.