Fotografie di Marco Curatolo
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La Milano post Expo è la città che soddisfa e nutre gli occhi, la mente, lo spirito, il palato. Milano attira e muove, a volte fagocita, bramata, necessaria, imperdibile, paradossale.
Ce lo ripetevamo sempre, con il nostro inglesismo preferito: Milano è “the place to be”, “il posto giusto”.
“Place to be” viene tradotto da Google con “posto dove stare”. Curiosamente, l’intelligenza artificiale svuota l’espressione del significato aspirazionale riempiendola di un altro senso, quello dell’intimità, delle persone.
“Il posto dove stare” ci piace, perché Milano, sfidandola un po’, si sceglie: i luoghi dello “stare” diventano casa, rifugio.
Anche le realtà raccontate in questo progetto, simboli di categorie particolarmente impattate dal Covid, “stanno”, resistono, hanno fiducia in una città che sullo stare insieme con cura e in infiniti modi diversi, ha basato tutto.
Milano sarà apripista di un nuovo modo di vivere la socialità?
LINK: http://www.marcocuratolo.com/the-place-to-be/
Dall’alto verso il basso, nelle foto compaiono: Lorenzo Citterio – Alcatraz; Flavio Angiolillo – Mag; Robi Tardelli – Dabass; Isa Angiolina Rebecchi – Casottel; Giuseppe Giarmoleo – Tongs; Edoardo Nono – Rita; Ferdinando Bruni – Teatro Elfo Puccini; Chicco Nobili – Mcm Comunicazione; Orlando Melis – Pizzeria da Giuliano; Massimo Saccone e Francesco Cilento – Turnè; Andrea Valorosi, Antonella Ciliberto, Davide Grigoli, Laura Montagna, Mattia Girardelli e Valentina Righini – Madama Hostel; Claudia Bevacqua – Cascina Cuccagna; Emanuele Concadoro – Videozone; Monica Naldi e Marco Molteni – Cinema Beltrade; Rita Airaghi – Fondazione Ferrè; Marina, Veronica e la famiglia Di Furia – Balera dell’Ortica; Agata De Laurentiis, Chiara Forghieri e Graziano Palamara – il Cinemino.