DON’T BE GAMA IN THE LAND OF LAMA

Fotografie di Fabio Mauro

La Sumdho Branch School ospita per nove mesi l’anno i figli dei pastori nomadi tibetani offrendo loro vitto, alloggio e l’istruzione necessaria che altrimenti loro sarebbe negata a causa delle condizioni lavorative delle loro famiglie. I Changpa del Ladakh sono pastori d’alta quota, che allevano principalmente yak e capre. 

Ho avuto la possibilità di trovarmi nella scuola durante le normali attività, anche se l’accesso non è normalmente consentito ai visitatori: le fotografie che ho scattato sono il risultato dell’ospitalità generosa di queste persone, che mi hanno accolto e curato. Ho così potuto scoprire la grande umanità di queste genti dure, provate dalle alte quote e dall’ambiente freddo.

Soprannominato “Oasi nel deserto”, TCV Ladakh è diventato l’orgoglio della regione, servendo sia le comunità Tibetane che quella Ladakhi nella migliore tradizione di responsabilità e cura universali.

Sua Santità era profondamente preoccupata per il loro futuro, in particolare per il destino dei bambini. Al fine di alleviare le loro cattive condizioni, è stato quindi attuato un piano per fornire istruzione e introdurre programmi di sviluppo sostenibile in quella regione.

 L’accoglienza degli alunni al mio arrivo.

Il Tibetan Children’s Village è un’organizzazione di beneficenza, quasi interamente dipendente dalla generosità di amici, sostenitori e donatori.

Sumdho Branch School, una scuola composta da 43 studenti e 7 membri dello staff. 

Ora della preghiera pomeridiana in cortile

Il Piccolo Tibet, come viene detto il Ladakh, sia etnicamente che culturalmente, si inquadra nell’area tibetana. Ladakh significa “Terra degli alti valichi” e la popolazione che lo abita è divisa in piccole comunità quasi senza contatti fra loro per l’asprezza dei luoghi.

Dal 1991 i Changpa sono stati classificati come una Tribù riconosciuta (“Scheduled Tribes”) dalla Costituzione della Repubblica Indiana nell’ambito del programma di azione positiva, Affirmative action, per il riconoscimento di quote riservate per l’accesso al lavoro e all’istruzione.

TCV Ladakh è un fiorente villaggio SOS con una propria scuola e altre strutture annesse. La scuola comprende classi da pre-school fino al grado dieci, dopo le quali gli studenti possono unirsi ad altri rami TCV per un’ulteriore istruzione.

L’insediamento tibetano in Ladakh negli anni ’70 era il più remoto e meno sviluppato di tutte le comunità tibetane in esilio; I campi profughi nomadi erano sparsi lungo questa regione di confine tra India e Tibet,  dove comunicazione e contatti fisici erano quasi interamente tagliati fuori dal resto dei Tibetani in India.

Le estati più torride e gli inverni più freddi spingono i nomadi a rifugiarsi nei villaggi come Korzok, sulle sponde dello Tso Moriri, in cerca di fonti di reddito alternative. Tra esse viene compreso il turismo, cresciuto notevolmente negli ultimi anni

L’appello nel cortile della scuola

 La preside del TCV 

Su 24 case per bambini , sette sono assegnate a bambini Ladakhi indigenti.

I bambini prima di iniziare lezione sbrigano delle faccende interne al villaggio scuola.

Le prime ore del mattino alla Sumbdho School 

Con un seed money iniziale di Rs. 10.000 donato da Sua Santità, il XIV Dalai Lama, e terreni donati dal governo indiano locale, TCV ha deciso di costruire un villaggio per bambini vicino a Leh, Ladakh nel 1975. 

Le origini dei Tibetani rimangono misteriose: stando alle leggende locali i progenitori furono una scimmia ed una diavolessa delle rocce. Da questa unione nacquero figli a metà uomini a metà scimmie, con facce rosse e piatte e, secondo alcuni racconti, anche con la coda. Vi sono comunque indubbiamente legami con la popolazione dei Ch’iang, popolo insediato ad occidente dei Cinesi prima dell’era volgare

I bambini in classe

Oltre al principale villaggio SOS a Choglamsar, ora ci sono sette scuole, tre a Jangthang e un centro di formazione professionale artigianale, una fattoria agro-nomadica e una casa per anziani.

Le origini dei Tibetani rimangono misteriose: stando alle leggende locali i progenitori furono una scimmia ed una diavolessa delle rocce. Da questa unione nacquero figli a metà uomini a metà scimmie, con facce rosse e piatte e, secondo alcuni racconti, anche con la coda. Vi sono comunque indubbiamente legami con la popolazione dei Ch’iang, popolo insediato ad occidente dei Cinesi prima dell’era volgare

Le origini dei Tibetani rimangono misteriose: stando alle leggende locali i progenitori furono una scimmia ed una diavolessa delle rocce. Da questa unione nacquero figli a metà uomini a metà scimmie, con facce rosse e piatte e, secondo alcuni racconti, anche con la coda. Vi sono comunque indubbiamente legami con la popolazione dei Ch’iang, popolo insediato ad occidente dei Cinesi prima dell’era volgare

Le origini dei Tibetani rimangono misteriose: stando alle leggende locali i progenitori furono una scimmia ed una diavolessa delle rocce. Da questa unione nacquero figli a metà uomini a metà scimmie, con facce rosse e piatte e, secondo alcuni racconti, anche con la coda. Vi sono comunque indubbiamente legami con la popolazione dei Ch’iang, popolo insediato ad occidente dei Cinesi prima dell’era volgare

Per garantirsi il sostentamento i Changpa hanno aumentato la produzione della pregiatissima Pashmina, prodotta da pelo della Capra hircus, che li ha portati a competere con la fauna locale, in particolar modo con i Kiang, per lo sfruttamento dei pascoli rimasti, diminuiti negli ultimi anni anche a causa del cambiamento climatico.