Fotografie di Artur Leão
In questo progetto si cerca, da una prospettiva ontologica, di viaggiare indietro nel tempo fino al Neolitico della Penisola Iberica, stabilendo una relazione tra le costruzioni artificiali e il loro valore simbolico con l’animismo.
I monumenti sembrano chiudersi in se stessi, il loro mutismo è evidente perché diventano soggetti di rizomi interpretativi che circondano la loro esistenza (uranici). La loro lenta scomparsa evoca un’aura di rituali funerari e votivi (ctonia).
Guidando l’osservatore attraverso un velo spettrale, che ritrae il territorio come quasi soprannaturale, la narrazione visiva suggerisce un ritorno alla nozione di un Cosmo sacralizzato che rispecchiava la percezione del mondo tra gli antichi popoli dell’Europa occidentale.
I siti archeologici sono sempre stati ripresi di giorno, sottolineando il ruolo del sole come “entità” di primaria importanza per l’uomo dell’età della pietra.

















