Hail Cannon

Fotografie di Vittorio Sancipriano

 

Il cannone antigrandine (in inglese “hail cannon”) è un dispositivo usato in agricoltura: ha la stessa forma di un cannone normale, ma a cono rovesciato.

All’arrivo di un temporale, i viticoltori delle Langhe rivolgono la bocca del cannone verso il cielo; poi, tramite un’esplosione a salve, provocano un’onda d’urto nel tentativo di spaccare i chicchi di grandine o di impedirne la formazione. All’incirca un colpo ogni dieci secondi. Assordante.

Nonostante non vi sia alcuna evidenza scientifica dell’efficacia di tali dispositivi, molti agricoltori perseverano nel loro utilizzo.

A fine Marzo 2020, appena laureato in Medicina, sono stato assunto assieme a sedici coetanei per istituire, da zero, un reparto Covid-19 all’interno di un ospedale ancora in via di costruzione.

Con pochi strumenti e altrettanta conoscenza abbiamo perseverato: nel frattempo, una manciata di professionisti in pensione ci ha presi per mano dimostrando che, a volte, un’improbabile soluzione può portare al migliore dei risultati.

I cannoni antigrandine siamo noi.

La narrazione è intima, sfocata e con lentezza ripercorre le tappe che hanno segnato questa finestra di vita.

L’isolamento in struttura alberghiera; il territorio delle Langhe messo in pausa e congelato nel tempo; frammenti di ospedale ancora in attesa di trovare il proprio spazio; scorci di quotidianità in reparto.

Non per ultimi, i miei colleghi. In condizioni normali, solamente il trenta per cento delle persone riesce a discutere guardandosi negli occhi. E se non avessimo alternativa?

L’epidemia di Covid-19 ha determinato una metamorfosi collettiva per cui ogni parte del corpo ha perso la propria capacità comunicativa e gli occhi si sono affermati come unica via di accesso tra anime.

Questo, forse, è l’unico regalo che inconsapevolmente riceviamo da questa esperienza.

Il racconto fotografico è completato da un articolo scientifico scritto dall’intera equipe medica e dalla registrazione audio di una serata di pioggia in cui il frastuono dei cannoni antigrandine rompe la quiete delle colline langarole, fragili in questo periodo di crisi.