A casa

Fotografie di Alessia Angelo

 

 

Per tanti, la propria casa d’infanzia è il luogo di appartenenza.

Altri invece non hanno mai trovato conforto tra le mura di questo luogo e allora sono andati via, alla ricerca di un posto dove sentirsi finalmente “a casa”.

Il progetto vuole raccontare il motivo dello spostamento della generazione Millennials, di cui faccio parte, e la relazione che hanno col loro nuovo spazio privato, ritraendoli nei posti che loro stessi hanno fatto diventare casa.

Anita nella sua stanza – Alessia Angelo “A casa” 2022

“I miei gatti accettano il mio caos” – Alessia Angelo “A casa” 2022

“Potrei”, autoritratto – Alessia Angelo “A casa” 2022

 

ANITA 1995 – Villapizzone (MI)

Anita è una persona dai mille interessi, curiosa e attratta dai piccoli dettagli.

Ogni giorno è buono per comprare a poco prezzo oggetti o piante che trova nei mercatini della città, per creare o appendere qualcosa di nuovo nella sua stanza, o su uno zaino, o su una maglietta, ovunque…

“Mi è sempre piaciuto marchiare il mio spazio o le mie cose, modificandole per renderle più personali.”

Dopo il ritorno da scuola le piace stare a terra a correggere i compiti “dei suoi fagiolini”, prendersi cura delle sue piante, dei suoi gatti, disegnare se stessa, o quello che le accade, o quello che pensa.

Non ha mai avuto grossi problemi nella sua casa d’origine, nonostante questo suo atteggiamento possa risultare ingombrante, ma a volte siamo noi ad autoimporci dei limiti, e ci sentiamo più a nostro agio ad essere noi stessi al 100% quando siamo soli.

Adesso si sente più libera di stravolgere tutto, di conservare anche le cose più futili solo perché esteticamente belle per lei. Insomma, tutto ciò che le serve è uno spazio dove poter trovare pace nel suo disordine.

Trasloco in corso – Alessia Angelo “A casa” 2022

Ritratto di famiglia – Alessia Angelo “A casa” 2022

Simone e Cynthia nella loro stanza Alessia Angelo “A casa” 2022

 

CYNTHIA 1994, SIMONE 1995 – San Giuliano Milanese (MI)

Il desiderio di una propria famiglia è ciò che accomuna Cynthia e Simone, fidanzati da 11 anni.

Nelle rispettive famiglie d’origine non hanno mai trovato ideologie perfettamente conformi alle loro, perciò la voglia di costruirsene una propria fu quasi viscerale.

Così, 4 anni fa, questo desiderio li ha messi davanti ad una scelta, portandoli alla decisione di accantonare progetti lavorativi e universitari per accogliere altre due vite.

I primi anni non sono stati facili, costretti a fare la spola tra le case dei genitori per poter vivere insieme ai bimbi.

“Desideravamo il nostro nido al completo in un luogo dove poterci essere l’uno per l’altra. Siamo consapevoli che dovremo lavorare sodo per non far mancare niente a nessuno in questa casa. È una nostra scelta, una delle più grandiose mai fatte”.

Ora, da appena 2 mesi, vivono nel primo luogo che sentono finalmente di poter chiamare Casa.

Vista dal divano letto – Alessia Angelo “A casa” 2022

Self-care prima del lavoro Alessia Angelo “A casa” 2022

“La mia tana” – Alessia Angelo “A casa” 2022

Emanuela nella sua stanza – Alessia Angelo “A casa” 2022

 

EMANUELA 1992 – Lorenteggio (MI)

Emanuela è nata e cresciuta a Roma, nell’azienda di famiglia che era “il Dio sovrano delle nostre giornate”.

La sua vita in quel castello era avvelenata da aspettative e doveri, poco affetto e poche parole tra quasi sconosciuti.

Per questo 6 anni fa Emanuela ha deciso di lasciare casa sua e Roma. Una scelta abbastanza istintiva, senza nessun avvertimento, giusto il tempo di raccogliere un paio di valigie e qualche soldo.

Ora vive a casa di due care amiche, ed è felice del suo piccolo spazio: le bastano un divano, i suoi oggetti personali, affetto e pace.

Conclude col dirmi: “Non ho ancora deciso dove piantare le radici, le mura che mi circondano servono solo a tenermi al caldo d’inverno e a rinfrescarmi d’estate. La mia casa sono io.”

Svaghi e tabelle di marcia – Alessia Angelo “A casa” 2022

Da stanza a ufficio – Alessia Angelo “A casa” 2022

“Qui ho lo spazio per ballare” – Alessia Angelo “A casa” 2022

Ilaria nella sua stanza – Alessia Angelo “A casa” 2022

 

ILARIA 1995 – Garegnano (MI)

Ilaria è nata e cresciuta in un paesino del Veneto.

Nella sua casa d’origine, quando provava ad esternare il desiderio di evasione e l’idea di un lavoro artistico, l’aria si faceva tesa. Un clima amorevole, dove però la differenza di generazione e di ambizioni si faceva sentire, così da far vacillare il solito equilibrio.

Adesso Ilaria condivide un piccolo appartamento a Milano da ormai 4 anni. La sua stanza si affaccia sulla città, da dove entrano luce e rumori della strada, ma le basta chiudere gli occhi per decidere in che atmosfera essere e iniziare a danzare.

Adora stare nella sua spaziosa stanza, dove può organizzare il suo lavoro, allenarsi, svolgere i suoi interessi e continuare a sognare.

“È un duro lavoro organizzarsi e stare al passo per proporsi a scuole di danza, o presentarsi alle audizioni. La generazione dei miei genitori forse vede solo la fatica di mettersi sempre alla prova, e il fatto di non sapere il mese prossimo quanto poco o tanto lavorerò. Col tempo però, hanno capito che per me questo non è un peso, e che il tutto è ripagato con la mia felicità e soddisfazione” mi dice.

Il suo Kit preferito – Alessia Angelo “A casa” 2022

“Amo tuffarmi in altre dimensioni” – Alessia Angelo “A casa” 2022

“L’angolo delle meraviglie” – Alessia Angelo “A casa” 2022

Nicholas nella sua stanza – Alessia Angelo “A casa” 2022

 

NICHOLAS 1992 – Quartiere Forlanini (MI)

Nicholas ha lasciato la sua casa d’infanzia da molto giovane, ma ora vi è ritornato e ha deciso di fermarcisi perché da qualche anno tutto è cambiato.

Nella sua stanza infatti, oltre a il chiacchierio dei vicini ogni tanto, non si sente nessun rumore. Quando rientra a casa mobili e oggetti sono lì al loro posto, come li aveva lasciati prima di uscire. Finalmente in casa è solo, e non perché solo si sente.

Ora le notti trascorrono tranquille, nessuno cerca di irrompere in casa barcollante o in preda alla rabbia insistendo per rientrare.

Nicholas ama ascoltare il silenzio, la musica e gli effetti sonori dei video game. Ha una repellenza verso i cambiamenti, e ama tuffarsi in altre dimensioni stando al computer o leggendo.

Prima di salire a casa sua, mi raccomanda di non suonare il citofono. “Quel suono è l’unica cosa di questa casa rimasta invariata e che non sopporto, ma prima o poi la cambierò”.