Fotografie di Tassiana Rovai
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Siamo nell’Amazzonia Brasiliana, in Acre. A circa 370km dalla capitale Rio Branco, si trova uno dei villaggi del popolo dell’etnia Shanenawa — il “popolo dell’uccello blu”. La storia degli Shanenawa è tipica di quella vissuta dalla maggior parte delle popolazioni indigene. Hanno già affrontato l’invasione nel periodo coloniale, le vessazioni delle chiese cristiane e tutte le sfide per mantenere viva la loro cultura. “Shava”, la prima parola che mi hanno insegnato, significa luce, chiarezza, comprensione. Questa parola può riassumere ciò che mi ha portato questa esperienza. La cultura delle popolazioni indigene è di una infinita saggezza. La crisi climatica mi fa pensare che ci siamo persi nel processo di civilizzazione. È tempo di recuperare tutto ciò che è stato nascosto dal cemento. Da un paio di anni hanno iniziato a ricevere dei viaggiatori, e tutto quello che ho imparato lì diventa difficile da descrivere.
Sayvay Shanenawa in mezzo la foresta amazzonica
Cacique (il capo) Teka Shanenawa con la rana Kambo
Yawarani Yawanawa davanti un albero Samaúma (Ceiba pentandra (L.) Gaertn). Per tanti popolazioni indigene la Samaùma è un albero sacro. È vista come un portale di comunicazione con il mondo spirituale e anche come una grande madre, che protegge tutti gli esseri della foresta.
Yawarani con un abito tipico
Vinákasi Shanenawa, sorella del Cacique Teka
Vinákasi realizza un tipico manufatto artigianale con le foglie locali
Franciele Brandão, di origine dell’etnia Yawanawa, una delle giovane del villaggio
Vikatyma Shanenawa, uno dei 6 figli del Cacique Teka.
Bambina nello stagno
Bambina nello stagno
Cacique Teka suona e canta con gli altri del villaggio. La musica è sempre presente durante la giornata.
Ramo Jagube, utilizzato nel preparo dell’Ayahuasca (nella lingua Shanenawa la bevanda si chiama Uni.)
Sayvay Shanenawa in mezzo la foresta amazzonica
Celebrazione in mezzo la foresta.
Sayvay Shanenawa, uno dei giovani cantanti del villaggio
Bambina con un abito tipico
Vikatyma Shanenawa e il suo adorno (il Cocar)
Bambina sdraiata su un ramo