RICERCA

È forse questo che cerchiamo tutti? Potrebbe racchiudere in sé il segreto della felicità?

Oppure di contro è quello stato mentale senza il quale vaghiamo sperduti e senza meta quando ci sentiamo in balia di noi stessi.

In una società come quella odierna, ma chissà magari nel passato era la stessa cosa, l’equilibrio – è di questo che parliamo – rappresenta quella sottilissima linea tra consapevolezza e incoscienza, tra presenza e perdizione, tra ordine e caos.
Lo stesso termine, se applicato in senso più ampio, diventa più complicato e indubbiamente soggettivo. Basti pensare a chi vive il proprio equilibrio solo nella frenetica tensione della quotidianità, chi lo schiva, chi ne rinnega l’esistenza e chi lo ricerca in verità troppo grandi per essere descritte a parole. Per qualcuno coincide con l’armonia e per altri con il contrasto.

Forse una spiegazione collettiva non esiste, o magari è proprio in questo paesaggio di risposte che possiamo trovare una visione d’insieme vagando liberamente intorno all’immagine. Durante il Festival di CIAOMONDO l’equilibrio è stato centro di una ricerca comune, alla quale Jonathan Emma ha dato voce e volto.