Nudo vs instagram, come le modelle sopravvivono alla censura

 

Fotografie di Alberto Monizza
Intervista con Madia Garganese by Sebastiano Leddi

 

 

 

Da quanto sei una curvy model e come è iniziata questa esperienza?

Ho iniziato a posare come modella curvy circa tre anni fa. Non avevo mai posato prima e nonostante ogni tanto ricevessi sui social richieste da vari fotografi per eventuali collaborazioni, rifiutavo sempre per autostima totalmente assente e in piccola parte anche perchè ero sempre impegnata col lavoro. Ai tempi lavoravo in fabbrica, precisamente in catena di montaggio. Era un lavoro assurdo che richiedeva assoluta concentrazione e impegno, oltre ad essere discretamente difficoltoso a livello fisico. A Settembre del 2016, dopo le ferie estive, l’azienda decise di rinnovare il personale e di licenziare circa metà degli operai in catena di montaggio, tra cui appunto me medesima. Mi sono ritrovata di colpo con molto tempo libero, dopo qualche giorno mi è arrivata l’ennesima richiesta da un fotografo a posare e allora ho pensato “Che ho da perdere? Può essere un’occasione per acquisire sicurezza e ottenere qualche foto carina”

 

 

Hai cambiato il rapporto con la tua immagine, c’è stato un episodio che ha determinato questa evoluzione?

Esattamente, il rapporto col mio corpo è cambiato molto col tempo e la fotografia ha inciso in maniera profonda e assolutamente primaria su questo percorso.Non c’è stato un episodio specifico in cui da un giorno all’altro ho deciso di cambiare il mio modo di pensare, è stato un viaggio lungo e difficile, ricco di ostacoli e imprevisti. Ma alla fine ce l’ho fatta, ora mi amo.

 

Una parte importante del tuo lavoro si sviluppa sui social, è qui che incontri inizialmente anche i fotografi, sempre sui social costruisci il tuo pubblico. C’è una vera e propria scena che sta nascendo su Instagram, puoi spiegarci meglio come funziona?

I social influiscono sempre di più sulla nostra vita e in particolare Instagram è un veicolante estremamente efficace per chi lavora nel’ambito fotografico e per gli artisti in generale. La maniera migliore se ci si vuole far notare è indubbiamente creare materiale di qualità e collaborare con professionisti del settore, più le foto sono realizzate bene più le richieste a collaborare arrivano, indipendentemente dalla quantità dei follower. Purtroppo per chi si dedica in gran parte alle foto di nudo come me i social tendono a rimuovere foto e profili, non riuscendo a scindere l’arte da un contenuto non adatto agli standard, sarebbe carino se Instagram e Facebook si attivassero per risolvere questa questione abbastanza spinosa.

 

 

Non è pericoloso recarsi a casa di sconosciuti per farsi fotografare? Ti sono capitati anche incontri spiacevoli?

Sì, nel mondo siamo tanti e purtroppo non tutti hanno buone intenzioni, recarsi a casa di sconosciuti per farsi fotografare è indubbiamente pericoloso, a maggior ragione se si ha in programma un set di nudo. Bisogna ovviamente valutare bene chi ci scrive, scremare le richieste e decidere in base alle proposte a collaborare. Richiedere un portfolio, controllare se le modelle nelle foto sono taggate e magari chiedere a loro feedback sul fotografo in questione. Ciò che posso consigliare se si è titubanti è farsi accompagnare da qualcuno di fidato, almeno ai primi shooting.

 

 

I tuoi profili vengono chiusi continuamente, ma imperterrita ne apri di nuovi. Come ti relazioni con la censura?

In tre anni mi hanno chiuso 5 profili facebook e 19 profili instagram. Sicuramente una delle cause sono le restrizioni dei social nei confronti del nudo, ma sono fermamente convinta che la causa principale della continua rimozione dei miei profili sia a causa delle numerose segnalazioni da parte di quelle persone grassofobiche e di mentalità profondamente chiusa da non riuscire neanche a concepire l’idea che una persona non conforme agli standard possa piacersi così com’è e amarsi. A queste persone non piace che ragazze col mio fisico si definiscano modelle, facciano foto di nudo o semplicemente non abbiano timore a mostrarsi per come vogliono. Perchè secondo loro NON CE LO POSSIAMO PERMETTERE. Non ce lo meritiamo.

Io poso principalmente per questo, per far star bene chi non riesce ad amarsi ma anche per far riflettere le persone sul fatto che esiste una cosina chiamata “soggettività” e un’altra chiamata “amor proprio”.

 

Hai già lavorato con dei brand di moda o questo è una sorta di fenomeno più underground? E’ un sogno nel cassetto?

Purtroppo ancora non ho avuto l’occasione per collaborare con un brand di moda, nonostante le modelle curvy siano sempre più accettate in ambito fotografico e nonostante varie marche importanti abbiano ampliato le taglie dei loro indumenti. Sicuramente è una cosa che mi piacerebbe molto fare, ma credo ci vorrà ancora un po’ di tempo.